INCONTINENZA URINARIA(UI) IN GRAVIDANZA E POSTPARTUM

Incontinenza Urinaria (UI) in gravidanza e post-parto DATI EUROPEI INCIDENZA ANNUA Oscilla tra il 2.9% fino al 8.3% PREVALENZA IN EUROPA 14.10%-68.8% donne non ricoverate AUMENTO DELLA PREVALENZA CON L’ETA’ 6-30% donne di età compresa tra 18-24 anni fino al 50-67% delle donne di età superiore ai 90 anni di età PREVALENZA NELLE DONNE GRAVIDE A TERMINE Oscilla tra il 26% fino al 40.2% Remissione media di 3 mesi dopo 1° parto fino al 86.4% FATTORI DI RISCHIO SIGNIFICATIVI PER IU IN GRAVIDANZA Età materna superiore ai 35 anni Indice di Massa Grassa (BMI) materno Storia familiare positiva per l’incontinenza urinaria Parità PREVALENZA NEL POST-PARTO Dal 2.2% fino al 15% dopo 3 mesi dal parto FATTORI DI RISCHIO NEL POST-PARTO IU durante la gravidanza Il parto vaginale è meno protettivo del parto cesareo ma questa differenza scompare al 2° parto cesareo DATI ITALIANI PREVALENZA 10-70% ampio range di variabilità in rapporto a differente tipologia di incontinenza, popolazione valutata e altri fattori Incremento con l’età 20-30% donne giovani 30-40% donne adulte 30-50% donne in età avanzata Gravidanza 23-67% gravide 6-29% puerpere Durante la gravidanza molte donne sperimentano problemi di incontinenza urinaria, ovvero di perdita involontaria di urina. L’incontinenza può essere leggera ed infrequente in alcuni casi oppure più severa in altri. L’età e l’indice di massa corporea rappresentano fattori di rischio. Perchè si presenta l’ incontinenza durante e dopo la gravidanza? Partiamo dall’ anatomia: lo sfintere vescicale, una valvola muscolare che si trova nella parte inferiore della vescica, controlla il flusso di urina. Durante la gravidanza l’ espansione dell’utero mette pressione sulla vescica. I muscoli dello sfintere della vescica e del pavimento pelvico sono quindi travolti da un ulteriore stress e dalla pressione. A questo punto potrebbe fuoriuscire urina dalla vescica quando vi è una pressione aggiuntiva esercitata; per esempio, quando una donna incinta tossisce o starnutisce. Dopo la gravidanza i problemi di incontinenza possono continuare ulteriormente perché il parto indebolisce i muscoli del pavimento pelvico. La gravidanza e il parto possono anche contribuire a problemi di controllo della vescica a causa delle seguenti condizioni: Danni ai nervi che controllano la vescica Il fatto che l’uretra e vescica sono spostate durante la gravidanza Un’episiotomia, il taglio effettuato nel muscolo del pavimento pelvico durante un parto naturale. Il tipo di incontinenza urinaria sperimentato durante la gravidanza è di solito quello da sforzo, ovvero la perdita è causata da un aumento della pressione sulla vescica. Nell’incontinenza da stress, lo sfintere della vescica non funziona abbastanza bene nel mantenere le urine. I sintomi di incontinenza da stress includono perdite con tosse, starnuti, esercizio fisico, ecc – tutto ciò che aumenta la pressione all’interno dell’addome. L’incontinenza urinaria durante la gravidanza può anche essere il risultato di una vescica iperattiva, una condizione in cui segnali nervosi irregolari causano i muscoli della vescica a stringersi in tempi inadeguati. Le donne che hanno una vescica iperattiva hanno bisogno di urinare più spesso di quanto si farebbe normalmente. Come si può trattare l’ incontinenza urinaria in gravidanza? Svuotare spesso la vescica è sicuramente utile , ci sono però metodi comportamentali che aiutano le donne. Ad esempio il cambiamento di metodi comportamentali . Bisogna “allungare” i tempi in cui ci si reca al bagno, ovvero trattenerla un po’ di più per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico. Gli esercizi di Kegel: Arnold Kegel è stato un ginecologo statunitense che ha inventato una “ginnastica” per rinforzare i muscoli del pavimento pelvico per migliorare la funzione dell’uretra e dello sfintere rettale. Un modo per aiutare a localizzare i muscoli di Kegel è quello di inserire un dito nella vagina e cercare di fare i muscoli intorno allo stesso dito. Per eseguire esercizi di Kegel, è necessario: svuotate la vescica facendo la pipì e mantenete i vostri addominali, cosce, glutei e muscoli rilassati stringete i muscoli del pavimento pelvico; tenete i muscoli in tensione e contate fino a 10. Ripetere 10 volte rilassare i muscoli del pavimento pelvico fino a contare fino a 10. Fate questi esercizi al mattino, pomeriggio e sera. Infezioni urinarie: in gravidanza vanno assolutamente curate Le donne che abbiano o che siano attualmente in gravidanza ben sanno del fastidio a volte per lo più ricorrente di una o più cistite sofferta durante l’intero periodo; un problema questo tutt’altro che raro se consideriamo che è la gravidanza stessa ad esporre. più di ogni altra condizione non patologica della vita della donna, a questo problema.I motivi per cui una donna in gravidanza vada incontro alle cistiti sono più di uno; rammentiamo la diversa situazione ormonale della donna in dolce attesa che si accompagna anche ad un tono muscolare più ridotto dell’apparato urinario in genere senza dimenticare il maggiore peso che grava sull’utero. Anche il sistema immunitario della donna in gravidanza risente di tale condizione e se consideriamo che la presenza di batteri nelle urine prima della gravidanza non esponeva la donna ad alcuna infezione particolare, così non è più in almeno dieci donne su cento che proprio a causa di quest’ultimo aspetto sviluppano infezioni nel corso della gravidanza stessa. Consigli generali per prevenire le infezioni Solitamente il medico rivolge ad una donna che sta per divenire gravida o che già lo sia, una serie di consigli che in qualche modo possano prevenire la possibilità di una o più infezioni urinarie; sono consigli di base che nulla c’entrano di fronte ad una patologia già in atto che dovrà sicuramente essere curata al più presto. Per prima cosa sarà compito del medico curante investigare nel passato clinico della paziente, cercando di conoscere l’eventualità che questa abbia già in sé una naturale predisposizione alle infezioni a carico dell’apparato urinario. Un altro consiglio utile è quello di invitare la donna gravida a urinare più spesso evitando che ciò avvenga soltanto quando il bisogno diventi insopportabile, ciò’ è utile per scongiurare il ristagno di urina in vescica. Utile anche sapere che dopo ogni rapporto sessuale la donna in gravidanza farà bene ad urinare in quanto è possibile assistere ad una migrazione di batteri dalla cute del perineo fino alla vagina e all’uretra in chi non urini dopo un qualsiasi amplesso. Sicuramente importante che la donna non trascuri la funzionalità dell’apparato digerente curando il più possibile episodi di stipsi insorte e provvedendo anche a risolvere eventuali problemi digestivi. Ne consegue che sarà quanto mai opportuno, per la donna gravida, un regime dietetico leggero, nutriente, con poco sale e poco o nulla piccante e che preveda l’apporto ottimale giornaliero in fatto di liquidi e per far ciò non sarebbe male che la futura mamma provveda a bere, a seconda della stagione, dai due ai tre litri di acqua al giorno che, oltretutto, determinando una diuresi forzata si oppongono alla concentrazione batterica delle urine, allontanando il più possibile la quota infetta. Terapia delle infezioni urinarie in gravidanza E’ del tutto logico ritenere che una donna in gravidanza affidi più che mai la cura nei confronti della patologia che l’affligge, sia essa cistite o una qualsiasi altra infezione urinaria al medico che potrà anche provvedere di sottoporre la paziente ad urinocultura con o senza antibiogramma al fine di stabilire il tipo di agente infettivo presente e la compatibilità che esso abbia nei confronti degli antibiotici. Ciò in quanto il trattamento di una infezione urinaria è affidato ai disinfettanti urinari siano essi antibiotici o sulfamidici o batteriostatici, la scelta dei quali spetterà, ovviamente, solo al medico. Occorre dunque ricordare che per lo più sono tanti i farmaci utilizzati per stroncare una infezione urinaria anche in gravidanza associati o meno ad altri farmaci antidolorifici, antispastici etc. E’ invece sbagliatissimo ignorare un’infezione delle vie urinarie in gravidanza aspettando, chissà, che magari passi da sola; questo è sicuramente un atteggiamento irresponsabile da parte della donna visto che le conseguenze di un’infezione urinaria male o per nulla curata sono più pericolose degli effetti più o meno supposti che il farmaco determinerebbe sul feto, tant’è che è ormai consuetudine prescrivere alte dosi di un farmaco per il minor tempo possibile proprio per preservare il più possibile il nascituro.